L'approccio cognitivo-comportamentale si basa sul collegamento emozioni-comportamenti-pensieri.
Quello che noi proviamo, le nostre emozioni, sentimenti e comportamenti, sono frutto dei nostri pensieri, sia consapevoli che “automatici”.
La nostra storia di vita, l’apprendimento, insieme alle nostre caratteristiche individuali, ci portano a costruirci degli schemi di pensiero che ci guidano nell’affrontare il mondo e la vita quotidiana.
Tali modi di pensare risultano utili e funzionali nella maggioranza delle situazioni che affrontiamo; talvolta, a causa di qualche particolare evento, cambiamento individuale o dell’ambiente circostante, qualcosa può “incepparsi” e rendere “disfunzionale” ciò che fino ad un certo punto aveva funzionato.
Una persona può quindi ritrovarsi a provare dei sintomi, delle emozioni, degli stati d’animo che valuta poco appropriati o eccessivi, e che la fanno stare male.
Ansia, rabbia, tristezza, difficoltà a relazionarsi con altre persone, sintomi psicosomatici (es.: gastrointestinali, mal di testa) sono solo alcune delle conseguenze tangibili.
Lo psicoterapeuta aiuta il paziente, utilizzando diverse tecniche, ad individuare i pensieri “automatici” e lo supporta nel mettere in discussione le idee e gli schemi di pensiero più disfunzionali, per poi supportarlo nel costruire nuovi schemi di pensiero utili al suo benessere psico-fisico.
Lo psicologo - psicoterapeuta supporta la persona a vedersi da nuovi punti di vista, a valutare le situazioni e le difficoltà in maniera più oggettiva, e a scoprire le risorse insite in sé stesso, che gli saranno utili a risolvere e superare le situazioni problematiche, aiutandolo a ritrovare la fiducia.